Vuelta a España 2019, Arrieta (DS Movistar): “L’UCI decide chi deve vincere le gare, ma io non lo condivido”
Non si placano le polemiche dopo la diciannovesima tappa della Vuelta a España 2019. La caduta avvenuta a 66 chilometri dal traguardo della tappa odierna ha spezzato in due il gruppo, lasciando dietro la Maglia Rossa Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e la Maglia Bianca Miguel Angel Lopez (Astana), mentre davanti i capitani della Movistar sono riusciti a salvarsi, decidendo poi di accelerare per non far rientrare i due big rimasti attardati. Alla fine, dopo una dozzina di chilometri, la squadra spagnola ha rallentato per permettere il rientro di coloro che erano caduti, ma molti addetti ai lavori hanno condannato come antisportiva la mossa della Movistar, che viene ovviamente difesa a spada tratta dal direttore sportivo José Luis Arrieta. Non solo, lo spagnolo passa anche al contrattacco sostenendo che la direzione di gara e la giuria abbiano permesso a Roglic e Lopez di rientrare, non facendo il blocco delle ammiraglie.
“Se l’UCI decide chi vince le gare, perfetto. Ma io non lo condivido”, ha dichiarato arrabbiato alla televisione spagnola Arrieta, che, dopo aver saputo della decisione di non fermare le ammiraglie, ha deciso a sua volta di fermare i corridori. Successivamente, ha anche aggiunto che aveva pianificato di attaccare un po’ più avanti, in un’area aperta, per sfruttare il vento.
“Stavamo per attaccare dove il vento laterale sarebbe stato più forte ed eravamo in testa al gruppo per un motivo. Abbiamo trascorso ore e ore a fare ricognizioni. Ovviamente, le cadute non sono belle, ma abbiamo perso delle gare a causa delle cadute. Ho detto ai miei di fermarsi solo quando l’UCI ha detto che avrebbe permesso ai corridori di utilizzare la scia delle auto per rientrare“, ha concluso polemicamente Arrieta.
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